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  Agrocybe cylindracea: adatto in cucina per svariate ricette, conservato sotto olio o utilizzato per condire risotti e primi piatti con pasta. Cresce su tronchi morti o alberi in vita di pioppo, ma anche di mora gelso, fruttifica più volte durante l'arco dell'anno in siti con clima mite
  Armillaria mellea: questo lignicolo è molto conosciuto e raccolto, chiodini oppure famigliola buona, possono essere consumati in svariati modi purchè cotti in modo adeguato. Essi colonizzano tronchi e ceppaie di latifoglie comunemente nei boschi ma possono insediarsi sugli alberi da frutta: fichi, albicocche ecc, ma anche su alberi da frescura come l'Ailantus altissimus o albero del sole.
  Armillaria cepistipes: Un'altra famigliola buona cresce su ceppaie e tronchi morti di faggio. In pratica è il chiodino di montagna, denominato "fungo pinnedda" è utilizzato nelle specialità sottolio costituendo un ottimo antipasto. E' buon commestibile a patto che venga cotto adeguatamente.
  Armillaria gallica: Anche questa specie, alla pari delle altre due trattate in precedenza, si presta a preparazioni gastronomiche purchè ne venga scartato il gambo per intero, infatti è di consistenza coriaceo-fibroso quindi indigesto, inoltre dovrà essere portato a cottura adeguata per almeno 40-50 minuti per via del contenuto in tossine termolabili.
  Armillaria ostoyae: Cappello prima emisferico, poi convesso; ornato da squame bruno-olivastre più scure col tempo; ha il margine involuto, spesso rivestito da residui cotonosi di velo; carne biancastra, fibrosa, più coriacea nel gambo; cresce in autunno, cespitoso oppure isolato su ceppaie e radici marcescenti in boschi di conifere, specie di abete rosso.

 

  Amanita fulva: E' senza dubbio uno dei più bei funghi da vedere, il portamento regolare, le tinte accattivanti, l'ordine del gambo e delle parti tutte, ha fatto di questo fungo uno dei miei preferiti da incontrare e fotografare. E' commestibile dopo adeguata cottura, ma è pur sempre un fungo raro e da proteggere.
  Artomyces pyxidatus: Di aspetto coralloide, si sviluppa da una base biancastra da cui dipartono numerose ramificazioni di colore da biancastro a giallo pallido, che tendono poi ad assumere tonalità rosate, cresce solitario o gregario sul legno morto di latifoglie.
  Auricularia auricula-judae: Fungo a mensola a forma d'orecchio pseudo peduncolato, sessile o con gambo brevissimo che, quando presente, è quasi interamente inserito nella corteccia della pianta ospitante; superficie esterna bruno-rossiccia, pruinosa e vellutata, liscia nella parte interna fertile che è percorsa da venature in rilievo e si presenta concolore o leggermente più chiara rispetto a quella esterna; margine da arrotolato a disteso, spesso ondulato. ll suo consumo smodato provoca la sindrome di Szetchwan.
  Boletus luridiformis var discolor: La sua carne è biancastra, tenera e compatta, presto azzurra al taglio, viraggio più accentuato al cappello, ma presto lascia solo un alone grigio, sapore dolce, odore fruttato molto tenue. Cresce su ceppaie marce di querce.
  Coprinellus micaceus: Cappello di consistenza fragile, convesso, bruno rossastro, o bruno ocraceo, schiarito al margine, scanalato-striato, ricoperto da pruina furfuracea biancastra, facilmente detersile per le azioni meteorologiche. Cresce gregario abbondante o meno, su legno morto di latifoglie, o tutt'intorno ad esso.
  Coprinellus subdisseminatus: Carne molto sottile, da bianca a grigiastra, sapore dolce, odore tenue. Cresce su legno morto o resti di questi, o tutt'intorno ad esso, in siti molto umidi, boschi e fossati.
  Crepidotus mollis: Basidioma reniforme a mensola, quasi sessile; grigio-olivastro, con sfumature giallastre, poi biancastro a sfumature gialline, lame convergenti verso la base, spesso ramificate; color biancastre, poi bruno pallido, isolato o a gruppi su tronchi, rami e segatura, dalla primavera all'inizio dell'inverno.
  Crucibulum laeve: Questa specie di basidioma è simile ad un nido d’uccello (peridio), compreso di uova (peridioli). I peridioli vengono espulsi per induzione durante le piogge, allorchè vengono colpiti dalle gocce d’acqua, la pressione esercitata su di essi all'interno della coppa li catapulta all’esterno mandandoli ad ancorarsi su circostanti fili d’erba sulla quale vengono trattenute per mezzo di filamenti appiccicosi: gli animali al pascolo brucando l’erba faranno da veicolo di diffusione.
  Daedalea quercina: Corpo fruttifero mensoliforme, corpo simile ad una grande ostrica, con zonature bruno-rossastre, grigio nerastra, margine modestamente ondulato-lobato, rima pileica color bianco-ocraceo; l'imenoforo è costituito da pori molto allungati, a parete alta i 2/3 del contesto, disposti come in un labirinto (dedalo), di colore biancastro-ocraceo.
  Daedaleopsis confragosa: Fungo sessile a forma di conchiglia, di media-grande dimensione, da piano a poco convesso, superficie ruvida color mattone-bruno rossiccia, bruno porpora, caratterizzata da zonature concentriche. Tubuli lunghi concolori al cappello, pori allungati disposti irregolarmente, formando un vero e proprio labirinto intricato di colore bruno rossastro. La consistenza della carne è suberoso-coriacea, poi dura e tenace, contesto alto circa 2-5 cm, è di color legno o bruno chiaro: non è un fungo commestibile.
  Fistulina hepatica: E' l'unica specie del genere presente in Europa, è molto ricercato in alcuni posti in Italia, sconosciuto in altri posti, il suo nome lo accosta ad una parte di fegato, il nome volgare invece è lingua di bue, ma in ambi i casi è giustificata la sua denominazione. Cresce su tronchi morti ma anche viventi ma deteriorati di latifoglie, specie castagno.
  Flammulina velutipes: Benchè sia ritenuto commestibile devo dire che non possiede requisiti organolettici di rilievo, ma essendo un fungo presente in un periodo micologico fermo, viene raccolto e consumato regolarmente, in alcune regioni con stufato e polenta.
  Fomes fomentarius: Basidioma perenne, sessile, a forma di zoccolo, nel primo stadio di crescita la superficie presenta solchi concentrici ed ondulati, con cresta molle e cinerognola, poi orlo arrotondato, rugginoso chiaro, a maturazione la cresta diventa dura, color ocra o brunastra e margine rugoso. Contesto spugnoso, poi duro, bruno rossastro. Non è commestibile. Veniva utilizzato, ed ancora oggi in alcuni posti, come accendifuoco.
  Fomitopsis pinicola: Sui tronchi morti di pino o di abete crescono colonie numerose di questa appariscente specie lignicola. Il contesto è duro coriaceo, la parte fertile è composta da tuboli fini. l pori sono piccoli tondi, bianchissimi.
  Fuscoporia torulosa: Corpo fruttifero a forma di conchiglia, ha superficie rugolosa di colorebruno-arancio, bruno ruggine; margine tomentoso, arrotondato, di colore più chiaro. I tubuli hanno struttura a strati, tanti quanti gli anni di vita del fungo, sono di color cannella, bruno olivacei, bruno-rugginosi, i pori sono tondi e piccoli (5-6 per mm), cono concolori ai tubuli; il contesto è 1-3 cm, ma nel punto di fissaggio alla pianta ospite può essere considerevolmente più spesso; la carne è molto consistente, suberosa, porosa, tenace: non è commestibile.  (foto di A.Venturino)
  Ganoderma lucidum - Detto anche fungo pipa per la sua forma anche questa polyporacea cresce ai piedi di tronchi vivi di latifoglie in genere, ma per quanto riguarda la mia esperienza personale è più frequente tra i castagni.
  Grifola frondosa - Nei boschi di castagni dopo le prime abbondanti piogge autunnali si può incontrare la Grifola frondosa, una specie commestibile da molto giovane poichè invecchiando diventa coriacea-legnosa. E' ben mimetizzata tra la lettiera ovunque vi sia un vecchio tronco morto o una ceppaia marcescente.
  Gymnopus fusipes: In passato nota come Collybia fusipes, fungo considerato commestibile è stato recentemente ritenuto responsabile di intossicazione a sindrome pardinica. E' una specie saprofita che cresce ai piedi di latifoglie e su resti marcescenti di legno e lettiera in decomposizione. I meno esperti la confondono con l'Armillaria tabescens, poiché possiede le stesse caratteristiche ambientali e morfologiche.
  Gyromitra gigas: questa specie come quasi tutte le specie di funghi appartenenti alla famiglia delle Discinaceae contiene tossine termolabili ed altre termoresistenti, per cui la cottura prolungata ne attenua il rischio di mortalità, ma attenzione, non viene scongiurata la pericolosità, specialmente se la si consuma poco cotta o peggio ancora cruda. Per questo motivo ci sentiamo in dovere di mettere in guardia chiunque incontri questi tipi di funghi cerebriformi di astenersi dal raccoglierli. Apparentemente terricolo questo fungo si insedia su tronchi ceppaie molto deteriorate di conifere o anche su detriti di legno morto.
  Gyromitra infula: Rispetto alla precedente salta all'occhio la diversa forma della mitra, che in questo caso non è cerebriforme ma assume i connotati di una sella, Il colore è generalmente bruno porpora con marezzature nerastre, la consistenza della carne è simile così come i caratteri organolettici. Per lungo tempo ricercati e consumati per il loro profumo è oramai accertato che producono un idrocarburo dannoso all' organismo umano per cui "non devono (assolutamente più) essere raccolti". Anche questo, come il precedente, può trarre in inganno l'apparente crescita terricola, così come la predilezione per legno di conifere.
  Hapalopilus nidulans (Fr.) P. Karst: E' il fungo a mensola più velenoso tra le Polyporaceae. In effetti i corpi fruttiferi se ingeriti provocano sindrome neurotossica,Cresce su legno morto di latifoglie, in particolare di querce, ma raramente è stato ritrovato su tronchi di conifere. Inoltre può essere utilizzato in tintoria per ottenere il colore viola.
  Heterobasidion annosus::E' una specie a forma di mensola che ad ogni stagione ricresce sul fungo dell'anno precedente aggiungendo dei semicerchi di contesto dalla superficie di colore grigio biancastro sfumato di grigio verdastro. Le sue dimensioni sono a volte spettacolari, anche se è abbastanza raro vederne di così grossi.
  Hypholoma capnoides - Confondibile facilmente con altri funghi cespitosi, questa specie non ha anello, ha carne dolce non amara!!!, cresce su legno marcescente di pino o abete, la si trova in montagna.
  Hypholoma fasciculare: Come rappresentato in scheda e nelle schede collegate, questa specie si differenzia per le tinte giallo-grigio-verde del corpo fruttifero ma una particolare attenzione va dimostrata nella crescita molto abbondante, nelle dimensioni più ridotte, e sopratutto per l'amarezza della carne che è un indicazione primaria per la diretta determinazione.
  Kühneromyces mutabilis: - Cappello convesso, poi espanso e solitamente umbonato, liscio, igrofano: Gambo sodo e tenace, biancastro in alto, bruno giallastro in basso, coperto da squamette sotto l'anello. E' specie commestibile, ma è facile confonderla con la mortale Galerina marginata, che può essere distinta per il suo odore farinoso e la taglia più ridotta. Cresce cespitosa dalla primavera all'inverno su ceppaie di latifoglie.
  Ischnoderma benzoinum: Il nome di questa specie deriva dall'odore di benzina che emanano i carpofori maturi. Può essere confuso con Fomitopsis pinicola che alla pari si insedia su legno morto di abeti e pini, ma ha colorazione sull'arancio con evidenti zonature ocracee all'esterno e brune nella parte centrale.
  Laetiporus sulphureus: Ceppaie e tronchi di latifoglie castagno ma anche su alberi da frutto, in alcune zone, molto raramente, anche su ceppaie di conifere; si tratta di una specie parassita che aggredisce le piante vive nelle parti deteriorate (alle intersezioni delle ramificazioni, sui tagli di potatura, ecc.), continuando a vegetare anche sul legno morto.
  Leocarpus fragilis: - Sporangi riuniti a grappolo, piccoli, di forma ovoidali, raramente globosi, il plasmodio inizialmente è giallo cromo, al loro sviluppo gli sporangi assumono colorazione giallo-arancio dapprima, poi rosso chiaro, infine bruno violacei a maturazione, la parete interna è giallastra e rivestita da uno strato di granuli di calcio.

   Lycoperdon pyriforme: Il suo nome letteralmente dal latino significa loffa di lupo...Esoperidio poco decorato, rientra complessivamente nel grande gruppo di funghi volgarmente chiamate vesce. Questa specie è fortemente gregaria, tipicamente lignicola e saprotrofa, deve il suo nome alla forma simile una piccola pera.
  Mixomicete: cresce su legno secco e degradato di latifoglie o conifere, formato da piccoli corpi cilindrici appressati, con apice arrotondato. Il suo colore va dal salmone carico al bruno dei sporangiocarpi a piena maturazione. Preferisce i periodi umidi dell'autunno inoltrato, a volte lo si trova durante le estati piovose, cresce singolarmente o anche a gruppi di pochi esemplari.

  Tubifera ferruginosa (Batsch.) J.F. Gmel.

  Marasmiellus ramealis: è un piccolo fungo che spesso cresce capovolto, appare ad inizio primavera e ricorre per tutta l'estate e l'autunno su rami e rametti di conifere e latifoglie. Cresce anche su steli morti di rovo. Ha cappello bianco o crema pallido, inizialmente convesso, appiattito a maturazione; solcato radialmente al margine; lame adnate, strette e spaziate, bianche rosate poi ocra. Senza alcun interesse alimentare.
  Mycena galopus: cresce su tronchi marci di latifoglie, nella fattispecie di roverella,a crescita gregaria o anche fascicolata, compare nel tardo autunno, ha carne biancastra, inconsistente, sapore dolce e, come l'odore, leggero rafanoide. Somiglia ad altre micene grige, o brune, ma l'abitat depone a favore di una facile determinazione. Naturalmente, dai dati organolettici, non è commestibile.
  Mycena inclinata: Cappello da ogivato a campanulato, umbonato, poi convesso, ocra giallastro a bruno aranciato, striato, con tempo umido sembra untuoso. Gambo cilindrico inclinato, beige in alto scurisce via via sui toni rugginosi verso il basso, la base è avvolta da micelio lanuginoso bianco.
  Mycena hematopus: I basidiomi di questa specie sono piccoli, conici campanulati, di colore rosso scuro, con il margine striato, ha lame biancastre il gambo è sottile, concolore, con base ingrossata e ricoperta da peli spessi e grossolani, alla rottura emette un liquido rosso sangue. Non è commestibile.
  Mycena seynii: Fungo saprofita degli strobili di Pinus sp., di aspetto conico campanulato, superficie del cappello asciutta, poco viscida con tempo umido, di colore bruno violaceo, o più diluito al rosa brunastro, lamelle adnate per un breve dentino, tagliente di colore rosso scuro- marrone. Non è commestibile.
  Mycena renatii: Cresce comunemente su legno morto di latifoglie, cespitoso, fruttifica dalla primavera all'autunno in zone umide ed ombreggiate. Non è commestibile.
  Oudemansiella mucida: Cappello da globoso ad emisferico, poi convesso, bianco candido, viscido glutinoso, in contrasto con il suo aspetto delicato ed appariscente, oltre all'abbondante glutine che lo rende viscido e scostoso, ha odore rafanoide ed è quindi sconsigliato l'uso alimentare. Cresce su tronchi morti di faggio, in autunno inoltrato.
  Panellus stypticus: Fungo non commestibile, all'esordio somiglia ad un bottone bianco, poi si sviluppa a forma di rene ancorato al legno marcescente, caratterizzato da zonature concentriche e ricoperto da fine tomento; il margine è involuto, poi quasi disteso, lobato, decorato da minuscoli dentini arrotondati; il colore del cappello varia con la crescita divenedo da giallo arancio a cannella, poi marrone.
  Phaeomarasmius erinaceus: è un uggestivo fungo dalle ridotte dimensioni, predilige climi miti a quelli più rigidi o estremi, da emisferico a convesso, di ridotte dimensioni; superficie bruno-rossastra attenuata ai margini, ricoperta da squamette riunite in piccoli ciuffi concolori.
  Piptoporus betulinus: E' il fungo a mensola più comuni tra le betulle, così come recita il nome, si sviluppa quasi esclusivamente su piante ammalate di betulle portando l'ospite poi alla morte. La superficie vellutata è stata tradizionalmente usata per affilare i rasoi. Si pensa che abbia proprietà medicinali.
  Pholiota flammans: Fa sfoggio di un bel colore giallo arancio, ricoperto sul cappello e sul gambo da fitte squame irsute di colore giallo, non è commestibile per l'odore rafanoide e il sapore amaro, cresce su legno in decomposizione di pino.
  Pholiota highlandensis: Specie a crescita gregaria, anche cespitosa, carbonicolo, dei resti di fuoco e dei tronchi residui dei boschi incendiati. Cappello convesso mai completamente disteso, viscoso con tempo umido o piovoso, lucido, bruno rossiccio, il bordo giallastro non è mai completamente disteso.
  Pluteus cervinus var. albus: Di taglia discreta, questa specie cresce sulle ceppaie di ontano napoletano (Alnus nigra), il cappello è ampio, da campanulato a convesso-disteso con umbone centrale è bianco in tutte le sue parti, poi le lame si colorano pian piano di carnicino, il gambo è clavato rastremato in alto, autunnale, in ambiente piuttosto umido, su suolo acido.
  Pluteus diettrichii: Cappello carnosetto, da sub campanulato ad espanso, di colore grigio scuro, nerastro al disco, lamelle bianche poi rosa carnicine, tagliente finemente denticolato, gambo cilindrico, bulbosetto alla base, liscio e bianco, internamente fistoloso. Cresce su legno marcio di latifoglie, a volte sembra terricolo.
  Polyporus arcularius: Sui tronchi, su rametti interrati nei boschi di latifoglie si ritrova assiduamente questa specie. Ha la peculiarità di avere i pori allungati angolosi ed il margine del cappello tomentoso. Il diametro può misurare da uno-due a sette-otto centimetri.
  Polyporus brumalis: Piccola poliporacea delle betulle ed altre latifoglie che si distingue dalle altre simili per avere il gambo non annerente ed il margine involuto, la superficie pileica è poco convessa con ampia depressione discale, è liscia o poco pelosa, ha tuboli lunghi circa 3 mm, pori bianchi, il gambo è quasi sempre decentrato, la carne è dura, sapore e odore fungino. Somigliante quasi sosia è P. arcularius.
  Polyporus melanopus: Come tutti i polypori ha l'attaccatura del gambo laterale, il colore del cappello è bruno chiaro fino a bruno violaceo, i tuboli sono decorrenti di colore giallo paglierino in netto contrasto con il gambo che diventa nero dalla linea mediana in verso il basso, con delle sfiammature di colore rosso tra le separazione dei due segmenti di colore diverso. Non è commestibile, cresce nei boschi, su legno in decomposizione sugli alberi o detriti di legno interrati.
  Polyporus squamosus: Ancora un bell'esempio di decorazione in natura, Polyporus squamosus è uno dei funghi più spettacolari con i suoi venti centimetri di larghezza, che a volte può raggiungerne anche trenta, fa bella mostra di se sulle ceppaie morte di latifoglie.
  Polyporus tuberaster: Polyporus tuberaster cresce da un ammasso di micelio che ingloba parti di terriccio e i lettiera rassodandosi in un ammasso compatto e duro volgarmente chiamato "Pietra fungaia". Ha aspetto imbutiforme con pori tondi e bianchissimi, la superficie pileica è decorata da squame brunicce su sfondo crema giallastro, cresce nei boschi di castagni o faggi, dall'estate all'autunno. E' commestibile mediocre.
  Polyporus varius: Questa piccola ed elegante polyporacea cresce nei boschi misti, è molto comune, da convesso ad appiattito, circolare o reniforme, il margine spesso ondulato, ha colori giallo ocracei, talvolta cannella o più pallido. Pori di color crema possono scurire con l'invecchiamento. Questa specie la s'incontra completamente disidratata e dura.
  Pseudoinonotus dryadaeus: Basidioma ammassato ad andamento non uniforme, più o meno globoso, di colore bianco rosato a giallo ocra-marrone, la superficie è caratterizzata da numerosi fori di circa 3 cm di profondità dai quali essuda un liquido denso resinoso di colore ambrato rossastro da giovane, invecchiando diviene marrone. Ha carne da tenera spugnosa a coriacea legnosa, giallo marrone e dall'odore sgradevole.
   Schizophyllum commune: Cappello a mensola pleuriforme, feltrato con peli irti di colore biancastro, da adulto presenta zonature che vanno dal grigio chiaro al bruno grigiastro, a volte inverdito per la lunga esposizione all'umidità, margine regolarmente lobato, leggermente involuto a lungo. Carne coriacea, inconsistente, da biancastra grigiastra, odore lieve fungino-legnoso, sapore dolciastro. Non è commestibile. Cresce su ogni legno da ardere.
  Tapinella panuoides: Cappello a spatola, irregolare, lobato, margine involuto, lamelle decorrenti color giallo sporco, poi bruno ocra per via della sporata, carne esigua, sottile e molle di colore biancastra, sapore mite dolciastro, odore fungino leggero e incostante. Cresce su tronchi di pino sia in montagna che alle basse quote. Non è commestibile.
   Tapinella atrotomentosa: Cappello a mensola, irregolare, lobato, margine involuto, lamelle molto decorrenti color giallo sporco, poi bruno ocra per via della sporata, gambo eccentrico ricoperto interamente da vello nero, carne consistente, spessa e molle di colore biancastra fino a giallo-paglierino, quella del gambo più scura, sapore acre astringente, odore fruttato leggero e incostante. Cresce su tronchi di pino sia in montagna che alle basse quote. Non è commestibile.
  Trametes versicolor: Questo bel lignicolo decora molti tronchi morti e ceppaie di latifoglie come di conifere. Cresce lungo tutto il periodo dell'anno. Non è commestibile poichè ha il contesto coriaceo.
  Trametes hirsuta: Solitario o a gruppi di mensole sovrapposte; solcato e zonato concentricamente; tomentoso, coperto di villosità o irsuto di peli; biancastro, giallognolo o fulvo, con l'età grigio-nerastro. La carne è dura e coriacea, gommosa da giovane, bianca: non è commestibile.
  Tricholomopsis rutilans: Da emisferico involuto a convesso poi disteso, raggiunge un considerevole diametro, talvolta fino a 20 è più cm. La cuticola asportabile, asciutta, feltrata, caratterizzata da minute squame triangolari o fibrille di colore rosso vinose con tinte a volte più intense ed altre più attenuate su sfondo giallastro attenuato via via al margine, E' una specie non commestibile per la sua carne amara.
  Xerula radicata: Il cappello è medio-grande, convesso poi piatto, con umbone centrale, margine striato, superficie appiccicossa o viscida con tempo umido. L'imenoforo mostra lamelle biancastre, larghe, fragili; il gambo cilindrico slanciato e rastremato alle estremità, ha fibrille biancastre su sfondo marrone. Colonizza ceppaie morte di latifoglie anche in maniera invasiva.
   

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