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Belli a vedersi...ma???
Ho inserito quattro immagini che ritraggono alcuni
scorci dell'Appennino Paolano, tutti molto suggestivi e
completamente sgombri da impronte lasciate dall'uomo. Apparentemente
è così, ma la realtà è ben diversa, la maggior parte degli habitat è
devastata al nostro passaggio per via delle varie aggressioni
perpetrate nei confronti della natura inerme: incendi, abbandono di
rifiuti ingombranti e pattume, tagli selvaggi o abusivi, tracce di
cingoli e ruote di bulldozzers che sconvolgono il sottobosco, resti
di picnic abbandonati ogniddove, aree devastate, infrastrutture
abusate, ecc. ecc. Questa pagina nasce per cercare di sensibilizzare
la popolazione ricadente in questi territori montani a comportamenti
più riguardosi verso gli habitat delle nostre montagne che sono un
grande serbatoio naturale dove si possono coltivare passioni e
professioni, dove trovano posto enormi foreste di faggio, cerro,
pino montano e castagno che regalano immense quantità di
frutti di bosco, funghi freschi spontanei, aria sana e frescura
durante i periodi torridi.
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lL dramma
che vive la nostra montagna è da imputare ad una delle
più becere abitudini degli abitanti del comprensorio e
dei pendolari che utilizzano la SS 107 per raggiungere i
luoghi di lavoro da Paola a Cosenza e viceversa, essendo
molto più facile scagliare i sacchetti dal finestrino
che scendere al cassonetto e depositarli come prevede il
normale senso civile e il rispetto delle regole. Così assistiamo a spettacoli del genere
come
mostrano le immagini qui sotto, in uno dei boschi di pino laricio più belli della Sila, lontano da strade
trafficate, lontano dai grossi centri urbani, eppure lo
scempio si compie giorno dopo giorno, e non è il peggio
attenzione. |
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Il declino ecologico
che stiamo vivendo in Calabria (nel cuore
della Sila) |
(sotto) Un' altra faccia
del malcostume avverso la naturale bellezza della nostra terra:
Resti d'incendio |
Cetraro - Monte Serra,
quest sito che ospita il Santuario della Madonna delle Nevi, è di
grande e primaria importanza naturalistica, sito in
cui si possono incontrare un discreto numero di specie di orchidee
spontanee e di essenze floreali, funghi, erbe officinali, turioni,
un vero serbatoio naturalistico, una volta meta di studiosi, che ormai si
tengono lontani dal sito per via dell'alto rischio d'incendi,
che sono provocati per consentire la rigenerazione delle erbacee da pascolo.
Sono così minacciate tutte le specie animali e vegetali
presenti in quest'area dove nonostante tutta la cattiveria
umana continua a regalare incontri di grande impatto
botanico-naturalistico-scientifico. |
Il
monte Serra come appare dopo la devastazione
da incendio - (Sotto i suoi frutti prima del fuoco) |
B. pinophilus |
O. tenthredinifera |
Fritillaria montana |
Clathrus ruber |
Fiumefreddo Bruzio - San Biase - Potame - Un esempio di bosco
pulito, sgombro da insediamenti per il clima estremo in inverno, ma
non esente da cattiva gestione dei tagli e dei pascoli... Comunque
ancora regge questo paradiso perchè è molto ripido poco praticabile
se non dal bestiame al pascolo. Spero che rimanga così ancora più a
lungo possibile. |
Queste immagini sono eloquenti, e
raccontano come vive la montagna in tutta la fascia appenninica
costiera del Tirreno Cosentino, scene spettrali da "Day after",
migliaia di specie vegetali ed animali distrutte, un ambiente adatto
al turismo fitoanemoterapeutico ridotto ad un ammasso di carboni e
cenere, il tetto verde costituito dalle chiome di pini e querce è
ridotto ad una minima parte, che ben presto cederà al fuoco
comunque sia, se non si attuano dei rimedi drastici. Oramai gli
organi di controllo, benché in passato non potevano nulla contro il
malcostume, decimate per via delle ultime riforme degli enti, e
tutto oramai grava sulla coscienza della gente, di chi amministra
localmente e di chi ne gestisce le risorse a titolo spesso illegale
e fraudolento. La montagna è da salvare, perché è l'ultima via di
scampo contro la crescente esplosione tecnologica, la montagna è da
preservare perchè senza metterci nulla ti da tanti frutti e bellezze
naturali, la montagna è da vivere perchè in questa epoca delle
frenetiche attività sociali diventa un rifugio indispensabile
per smaltire gli stress accumulati:
La montagna e tutta la natura sono
il bene comune necessario alla continuità della vita e che perciò si
devono salvaguardare e preservare dai saccheggi, incendi, tagli
selvaggi non mirati o controllati, devastazione da abusi e
immissioni inquinanti. Il futuro dei nostri figli, l'esistenza e la
continuità della razza umana dipendono dalla stessa razza umana.
Per cui mi sento di gridare forte e
chiedere a tutti coloro che mi seguono di adottare la cultura non
della sopravvivenza ma quella della integrazione con il regno
vegetale e minerale, poiché possiamo stabilire che ogni elemento
ognuno di essi dipende strettamente dall'altro un per uno e tutto
assieme perché questa gemma del cosmo abitiamo e che si chiama
terra, forse unica nell'intero cosmo, ma forse no, ma per adesso, è
la sola che possa ospitare tutti noi. E noi tutti, come una grande
orchestra, ci dobbiamo amalgamare, sintonizzare tra di noi per
eseguire il concerto, non un concerto qualsiasi, ma l'esecuzione
della vita, QUELLA VITA DA RIDARE ALLA NOSTRA TERRA CHE STA MORENDO.
DIFENDIAMO
L'APPENNINO PAOLANO
(MA ANCHE TUTTI GLI APPENNINI DEL
MONDO)
DIFENDIAMO LA NATURA,
...SALVIAMOCI DA NOI STESSI!!!!!!! |
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Palombara
(Paola), Crocetta, Laghicello, La mula -tutto
ciò visibile dal mio "Pamir" Monte Cocuzzo. Decine e
decine di km di cresta appenninica che va da Amantea,
Praia a M. al confine con la Basilicata, da Maratea,
a Lagonegro, a Rotondella, sin sotto al massiccio
del Pollino, con Orsomarso, Mormanno e Morano C.
grande serbatoio di specie vegetali, e di funghi,
persino del tartufo pregiato, tutte specie molto in
pericolo di estinzione, ma si può e si deve fermare
questa corsa all'auto distruzione:
SU'
FORZA!!!! |
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Macrolepiota
phaeodisca
Bellù |
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Boletus
satanas
Lenz |
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Trametes
versicolor
(L.) Lloyd |
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Faggete silane |
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Aleuria aurantia
(Pers.)
Fuckel |
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Amanita
fulva
Fr. |
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