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Omogeneo
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Cappello
emisferico, presto
espanso, poi depresso; superficie decorata da squamette
angolose concolori, subito dilavate, che diventa
uniforme mostrando aree delimitate da zonature
bruno-ocracee, giallo-brunastre; il bordo è
caratterizzato da resti di velo e da vistose fratture a
"V" che, maturando, raggiungono metà del raggio del
cappello.
- Lame
adnate decorrenti, inframmezzate da lamellule, bianche
poi ocracee, infine bruno rossastre.
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Gambo: clavato, slanciato, rigonfio vistosamente
alla base, fibroso, fistoloso, di colore crema ocraceo,
anello fugace, la base è tipicamente soffusa di giallo
cromo, residuo del velo primario.
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Carne abbastanza
consistente, bianca, tenera e fragile, coriacea e
fibrosa nel gambo, sapore dolciastro, odore
fungino-legnoso.
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Habitat stabilmente su ceppaie di querce di
montagna, a fine stagione col rinfrescare del clima.
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Commestibilità: Commestibile dopo adeguata cottura.
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Sinonimi:
Agaricus melleus sensu Bolton, Armillaria lutea sensu
auct., Armillaria bulbosa sensu auct, brit.
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Somiglianze con Armillaria cepistipes che però è
caratterizzata da vistose decorazioni zebrate sul gambo
e manca del colore giallo cromo del velo alla base del
gambo.
- NOTE:
Anche questa specie, alla pari delle altre due trattate
in precedenza, si presta a preparazioni gastronomiche
purchè ne venga scartato il gambo per intero, poiché
coriaceo-fibroso quindi indigesto, e sia cotto
adeguatamente per almeno 40-50 minuti.
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