-
Fungo
eterogeneo dall'aspetto maculato
come il manto di pantera.
- Cappello da
globoso ad emisferico, poi appianato,
visibilmente striato al bordo nel
basidioma sviluppato, cuticola di
colore bruno, cosparsa quasi
simmetricamente da verruche bianche,
resti del velo primario, che con la
pioggia possono scomparire completamente
lasciando il cappello privo di
decorazione e rendendolo più dilavato
nei toni di colore.
- Lame
libere, larghe, appressate, arrotondate
al gambo, di colore bianco, copiosamente
intercalate da lamellule.
- Gambo
cilindrico diritto, bianco e disadorno
in alto, fibroso poi cavernoso, infine
cavo, bulboso alla base; anello bianco,
fragile e caduco, si abbassa con l'età,
volva circoncisa adnata al bulbo,
rimaneggiata in due-tre cercine
concentriche sul gambo.
- Carne poco
consistente, fragile, bianca,
anche al di sotto della
cuticola, odore da rafanoide-terroso a
subnullo, sapore dolciastro.
- Habitat
ubiquitario o infestante
lungo tutto l'arco dell'estate-autunno,
sia sotto latifoglie che conifere, a
volte infestante.
- NOTE:
notoriamente questo fungo
è velenoso, provoca sindrome analoga a
quella provocata da A. muscaria di
natura neurotropica che a
volte si risolve con il decesso: i
primi sintomi compaiono da
mezz'ora a tre ore dopo
l'ingerimento.
|