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Omogeneo
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Mitra-Apotecio a
forma di sella, composta
da tre falde (lobi)
triangolari saldate a
forma di piramide con
andamento più o meno
tortuoso, la superficie
esterna delle falde è
tomentosa pruinosa di
colore bruno scuro con
vaghi riflessi porpora,
bruno-scuro nerastro, la
superficie interna è
bianca-grigiastra, tende
a scurire con l'età o a
macchiarsi di colore
bruno-ocraceo.
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Imenio costituito
dalla sommità o le parti
superiori dei lobi
dell'apotecio.
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Gambo
cilindrico sinuoso,
piuttosto allargato alla
base, cavo, liscio,
finemente rigato,
inizialmente bianco, a
maturazione diviene
ocraceo, bruno chiaro
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Carne biancastra,
poco consistente,
cartilaginosa elastica,
tenace, senza odore e
sapore di rilievo.
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Habitat
di crescita
primaverile, abbastanza
raro, ritrovamento sotto
pioppo in areale di
macchia, su terreno
piuttosto sabbioso.
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Commestibilità: Velenoso
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Sinonimi:
Phallus monachella
Scop.,
Leptopodia monachella
(Scop.) Boud.
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Somiglianze con
H. lacunosa per i
colori, ma quest'ultima
è caratterizzata da
gambo solcato da
profonde strie
cavernose, e la mitra è
più complessamente
tortuosa.
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NOTE: La forma ed il
colore evocano in
qualche modo un certo
abbigliamento da monaca,
da cui ne deriva anche
l'epiteto specifico, il
suo nome deriva da
Helvella = erbetta,
ortaggio; monachella =
per il cappello lobato
che emula il copricapo
da monaca..
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Questa specie come quasi
tutte le specie di
funghi appartenenti alla
famiglia delle
helvellaceae contiene
tossine termolabili ed
altre termoresistenti,
per cui la cottura
prolungata ne attenua il
rischio di mortalità, ma
attenzione, non viene
scongiurata la
pericolosità,
specialmente se la si
consuma poco cotta o
peggio ancora cruda. Per
questo motivo ci
sentiamo in dovere di
mettere in guardia
chiunque incontri
questo tipo di funghi
di astenersi dal
raccoglierli.
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